Il respiro del vino, antichità e modernità nel calice mitologico

“A proposito del vino nell’antichità, non possiamo non ricordare che i Greci in particolare, seguiti dai romani, che ne hanno assorbito la straordinaria cultura adattandola alle loro peculiari esigenze e inclinazioni,

“A proposito del vino nell’antichità, non possiamo non ricordare che i Greci in particolare, seguiti dai romani, che ne hanno assorbito la straordinaria cultura adattandola alle loro peculiari esigenze e inclinazioni, avevano già colto il potere iniziatico e purificatore che il vino aveva per l’animo umano: nella concezione dualistica dell’uomo teorizzata da Socrate e codificata dal suo discepolo Platone, si affermava, infatti, un concetto, confluito poi nella religione cristiana, secondo cui siamo fatti da due entità dicotomiche quali l’anima e il corpo, la prima purissima e infinita, la seconda una sorta di prigione malvagia che la contamina e ne impedisce il completo dispiegamento. Nella cultura greca il vino rappresentava una sorta di medium tra queste due realtà dell’uomo e in qualche modo le metteva in comunicazione tra loro, grazie all’aiuto della divinità che sovrintendeva al culto del vino, ovvero Dioniso, sintesi perfetta tra l’ebrezza e la spiritualità”, da “Il respiro del vino” di Luigi Moio. Un libro che ti guida tra concetti scientifici e emozioni dello spirito nelle sue 577 pagine, un successo che si avvia felicemente verso la terza ristampa.
Insieme alla narrazione straordinaria del vino e della sua complessa “manifattura” in particolare della composizione aromatica, frutto di studi e ricerche scientifiche, dalle pagine del libro emergono diversi spunti storici e culturali ci svelano un autore particolarmente appassionato e immerso a ripercorrere parte della sua importante esperienza universitaria, familiare, personale e di enologo di Quintodecimo, la sua azienda in Mirabella Eclano. E’ stata una serata speciale, presso la Sala degli Specchi – Ept, presso la Reggia di Caserta, abbiamo potuto vivere discorrendo con l’autore del libro edito da Mondadori, seguendo la traccia della cultura del vino, la sua storia e soprattutto dalla sua rappresentazione nell’arte pittorica e scultorea grazie al contributo di Luisa Ambrosio, direttrice del Museo Duca di Martina nella Floridiana e ad Helmuth Koecher, ideatore e curatore del Merano WineFestival.
La presentazione del libro è stata una occasione per ritrovare Livia Iaccarino, una straordinaria donna che insieme al marito Alfonso hanno portato nel mondo la nostra migliore espressione culturale e professionale della gastronomia sempre orgogliosamente campana.
E di cultura del vino e della sua forma espressiva Enzo Falco di Saperi Golosi, ha ancora una volta sottolineato la forza del vino e del cibo come riferimento per lo sviluppo locale.
Per tutti un personale ringraziamento per aver aderito e partecipato all’incontro e al sindaco di Caserta Carlo Marino e della Camera di Commercio Tommaso De Simone.

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