Pompei, Master Class che raccontano vini di resistenza, vini da vecchie vigne, fragili e di confine.

Master Class, un viaggio nei territori, vicini e lontani, fragili e resistenti, antichi e contemporanei. Michèle Shah, Ambassador di The Old Vine Conference, l’associazione non-profit per la salvaguardia dei vecchi vigneti, ci condurrà lungo i territori italiani da nord a sud, dieci vini da vigne vecchie che rappresentano un patrimonio di valore vitivinicolo di pregio. Con Roberto Cipresso un racconto di soli tre vini ma che rappresentano storie millenarie di resistenza vitivinicola alle dittature, all’integralismo religioso, con “enologi senza frontiere”, un vino dall’Iran che è una speciale emozione culturale, dall’Ucraina aggredita e dall’Armenia, terra culla delle prime forme di vitivinicoltura da circa 8 mila anni. E tra le terre difficili e dal contenuto storico culturale immenso, legato alla dittatura sovietica e che oggi rinascono per affrontare il mondo, abbiamo i vini della Moldavia interpretati da Luciano Pignataro. Terre di confine, terre che offrono sfumature aromatiche che arricchiscono il panorama italiano come il Friuli-Venezia Giulia, terre e vini raccontati da Barbara Rosso e Franco De Luca, Ais Campania. Infine, con il neoeletto presidente del Consorzio Vita Salernum Vites, Marco Serra, uno short tour dei vini della Costiera Amalfitana, Cilento e Colline Salernitane ed una master class dedicata ad un confronto Irpinia Sannio, il motore della vitivinicoltura campana con Franco De Luca. Altre degustazioni ricche di storia e cultura al banco di assaggio dei vini della Georgia, i vini in Anfora ed altri vini internazionale con Helmuth Koecher, una straordinaria presenza dei vini Moscato, tra i più antichi vitigni al mondo, portati dalla Turchia da Işık Gülçubuk, enologa; Seray Şen Kumbasar sommelier insignita di una stella Michelin del ristorante stellato Vino Locale di Urla; e Elvan Uysal giornalista enogastronomica. Il vino racconta storia, cultura, amicizia tra comunità, racconta tecniche agricole, tradizioni, l’orgoglio di vignaioli e di popoli piegati a lavorare, proteggere e amare le loro vigne, un patrimonio che vogliamo “coltivare” grazie al Parco Archeologico di Pompei in un luogo che racconta il vino in molteplici rappresentazioni ed in convivialità come spero saranno le nostre due giornate.

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