Presentati a Milano i disegni di Gillo Dorfles, intervenuto alla conferenza stampa, un omaggio a Giuseppe Pagano titolare
dell’azienda San Salvatore di Paestum, con Riccardo Cotarella e Dante Stefano Del Vecchio, presso il Palazzo Giureconsulti della Camera di Commercio.
Dodici disegni che diventeranno l’etichetta del vino dedicato al maestro “Gillo Dorfles” un aglianico in purezza del cilento, “ho visitato la bellissima vigna penso che sarà subito uno dei vini più apprezzati”, commenta Gillo Dorfles che con il vino ha un
antico legame di famiglia “appartenevo al Friuli nel collio vicino a Gorizia, dove avevamo centinaia di ettari di terreno con diversi poderi e vigneti. Con la divisione con la Jugoslavia ha tagliato l’azienda ed abbiamo perso tutto”.
Gillo Dorfles, critico d’arte, artista e scrittore riassume un secolo di storia con suoi 102 anni affonda lo sguardo in un
secolo straordinario di vita. Un vino d’autore non solo per l’etichetta ma anche e soprattutto anche per la firma dell’enologo Riccardo Cotarella, “Sono molto orgoglioso di un vino vestito da Dorfles – sottolinea Cotarella -, un legame importante che sottolinea come anche il vino deve essere considerato un’arte una passione per un alimento ricco di microrganismi e che va interpretato per esaltare il suo sapore, colore, profumo. Oramai sono Campano di adozione per la lunga storia che mi lega a questa terra ed al vino che con gli amici campani sono riuscito a realizzare”.
Un lavoro iniziato circa trent’anni fa e ora chiamato ad una nuova sfida in un progetto di innovazione come lo stesso enologo ha presentato a Milano nel corso del suo intervento: “Intanto con Giuseppe Pagano ed altre 22 aziende su 70 di cui sono consulente, ho avviato un nuovo progetto per produrre vini senza solfiti aggiunti e con lieviti indigeni. Un progetto rischioso e che richiede investimenti e un lavoro meticoloso dove acino per acino vanno selezionate le uve e basta un solo acino marcio che si
compromette l’intero lavoro”. La nuova frontiera del vino oltre il biologico, si punta ai vini naturali ma un processo innovativo che muove i primi importanti passi e che segnerà di sicuro l’evoluzione del vino nei prossimi anni.”
Per Giuseppe Pagano l’emozione di un progetto che lo riporta al vino come suo padre fino al 1974, per poi riprenderlo da circa tre anni: “non potevo non riprendere una passione di famiglia,fare vino e con l’amico Cotarella è uno stimolo straordinario e grazie al professore, oggi, sento che i sacrifici fatti non hanno prezzo per l’emozione che mi sta regalando questa giornata. Questi dodici disegni saranno l’etichetta del vino in omaggio al professore, una per ogni annata”.
Al termine i saluti dello chef stellato Ilario Vinciguerra che ha voluto essere partecipe dell’iniziativa realizzando una degustazione tra sapori del sud ed una cucina trapiantata a Gallarate, da diversi anni.