Caserta e la Campania al Vinitaly consolidano un sistema vitivinicolo che cresce e guarda ai mercati esteri dal quale vengono segnali forti: chiedono di bere vini autoctoni dei territori.
Caserta e la Campania al Vinitaly consolidano un sistema vitivinicolo che cresce e guarda ai mercati esteri dal quale vengono segnali forti: chiedono di bere vini autoctoni dei territori. Mentre il sistema vitivinicolo nazionale si polarizza verso le regioni del centro nord, il sud cerca di puntare sulla unicità dei vitigni autoctoni che rappresentano una forte novità ma scontano la difficoltà di fare sistema e farsi conoscere ad una platea più ampia di consumatori. “E tra tutti i vitigni, la falanghina rimane il simbolo della vitivinicoltura campana”, sottolinea Riccardo Cotarella, intervenuto al focus della Camera di Commercio di Caserta insieme ad Helmuth Koecher del Merano Wine Festival che da circa dieci anni segue la vitivinicoltura casertana e campana. “In questi anni possiamo dire che abbiamo assistito ad un vero Risorgimento del mondo del vino campano e casertano a cui sono particolarmente legato da anni e dove è iniziato un importante percorso come enologo. Nessuna regione ha saputo crescere come la Campania in questi anni e sono fortemente convinto che la falanghina possa portare ulteriori ed importanti risultati”, ha evidenziato il presidente dell’Assoenologi. Per Koecher, oltre ad aver “conosciuto storie uniche di vitigni di rilievo e scarsamente conosciuti come l’asprinio”, punta l’attenzione sulla necessità inderogabile di “puntare alla valorizzazione dei vitigni come sistema territoriale e come marchio unico per affrontare il mercato nazionale e soprattutto internazionale”, e come riferimento indica alcune azioni ce la sua terra, l’Alto Adige, ha realizzato nel corso dell’ultimo decennio. Caserta ha un potenziale notevole rispetto alle altre provincie della Campania, seppur rimane la più piccole per peso vinicolo, conta su vini di straordinaria unicità come il mitico Falerno, l’asprinio d’aversa e la sua alberata, il Casavecchia, il Pallagrello. “Anche quest’anno abbiamo cercato di portare al Vinitaly una proposta di territorio a partire dal simbolo della nostra provincia, la Reggia di Caserta con il direttore Felicori”, ha concluso Tommaso De Simone presidente della Camera di Commercio di Caserta. “La presenza di Cotarella e di Koecher è un ulteriore conferma di come possiamo guardare avanti con fiducia e migliorare la nostra capacità di fare promozione per le aziende e per Terra di Lavoro”.