Dopo diverse pubblicazioni dal rigore scientifico Luigi Moio, Luigi Moio, Ordinario di Enologia della Federico II di Napoli, presenterà a Milano il prossimo 8 novembre il suo libro che racconta le emozioni, le sensazioni e la passione per il vino “ Il Respiro del Vino”, Mondadori, a 26€. Dopo anni dedicati con sacrifici condivisi con la moglie Laura Di Marzio, dottoressa in biotecnologia degli alimenti, per realizzare il suo sogno di cui ne ha portato per anni il peso e la responsabilità professionale, “accademica” e personale ora vive con particolare gioia il sogno che si è realizzato come ostinatamente voleva. I traguardi di Quintodecimo sono ampiamenti verificabili sia a livello nazionale che internazionale. E, poco più di un anno fa, nuovo presidente della Commissione Enologia dell’OIV, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino, con le congratulazioni del Ministro Maurizio Martina.
Un libro che alleggerisce a tratti il suo rigido rigore scientifico per una narrazione ricca di passione, spunti personali e episodi ma soprattutto aiuta a capire il vino e la sua vita, dalla terra alla vite e la vigna, dalla cantina alla bottiglia fino al bicchiere. E forse anche il gusto per demolire un mare di banalità e luoghi comune che da anni caratterizzano l’aspetto semplicistico e “salottiero” del vino.
Di seguito la sua breve presentazione fatta per Mondadori nel sito dove è possibile acquistare “parlerò di quel profumo coinvolgente, di quel suo respiro trattenuto, al quale è impossibile opporre resistenza, che anticipa tutto ciò che si sente in bocca subito dopo aver avvicinato il bicchiere alle labbra. Di quel profumo che può essere un effetto del sole di un’alba radiosa o delle nuvole che precedono la pioggia. Di quel profumo che forse è l’aspetto sensoriale più straordinario del vino, perché è anche il linguaggio della sua composizione, della sua storia, delle sue tradizioni, dei territori in cui nasce e dei microclimi che ne accarezzano i giorni. Il vino è la sintesi sorprendente dei profumi di tutto ciò che ci circonda, perché ha nella sua natura più profonda le tracce della terra, dei fiori, dei frutti, delle spezie, del mare, della montagna, del vento, della luce e di tante altre cose che nobilmente rappresenta. L’atto iniziale di chiunque si avvicini al vino è infatti quello di portare il calice al proprio naso per sentirne il profumo, roteando delicatamente il bicchiere, affinché il vino in esso contenuto, simile alla Terra che ruota intorno al proprio asse, possa sprigionare la sua intimità olfattiva. Da quando esiste l’uomo, nella sua cultura gastronomica non c’è altra bevanda o cibo che preveda questo meraviglioso rituale di incontro tra sensibilità, natura ed emozione. È una gestualità mitica, quella legata al vino, che con la sua delicatezza ci aiuta a riappropriarci del nostro tempo e del nostro equilibrio interiore. Sarò certamente felice, perciò, se voi gentili lettori, arrivati all’ultima pagina, riporrete soddisfatti e arricchiti questo mio libro e un attimo dopo vi lascerete prendere dalla curiosità di stappare un’ottima bottiglia del vino che preferite per scoprire l’invitante e meraviglioso mondo di profumi che vi è racchiuso. Luigi Moio