Vinitaly, Premio Cangrande 2016: un riconoscimento che premia la volotà e l’entusiamo con cui in pochi anni è riuscito ad affermare la sua impresa vitivinicola, Giuseppe Pagano sprizza entusiasmo come un ragazzo che guarda al futuro lontano con perenne entusiamo. “Azienda Agricola San Salvatore 1988”, imprenditore alberghiero, da un decennio circa è ritornato al vino, all’azienda della sua famiglia paterna alle pendici del Vesuvio e trapiantato successivamente a Paestum. La bellezza di un luogo antico e magico dove ha ritrovato forza e convinzione per riprendere quel vecchio cammino di vitivinicoltore che aveva nell’anima, e lo ha fatto mettendo l’accento su fattori strategici: investire in qualità e professionalità con vigne straordinarie ad un passo dal mare ma soprattutto il suo giovane enologo Sandro Leoni scuola Riccardo Cotarella sempre al suo fianco. Ed una cantina ben disegnata ed accogliente per godere momenti di relax e gustare adeguatamente vini e buona compagnia. Collaborare con lui è facile per la sua prontezza e disponibilità verso ogni piccola o grande sfida come il giorno che presentammo le opere d’arte del maestro Gillo Dorfles a Milano. Da oltre trentanni in vacanza a Paestum il maestro, tra ispirazione dei luoghi e relax, ha lasciato diversi bozzetti e disegni, divenuti capolavori per la bottiglia di vino a lui dedicata “Gillo”. L’intuizione “Ho visto un bufalo tra le vigne”, così nel rincorrere tra i filari di vite un bufalo sfuggito alla mandria, nasce un particolare suggestivo della sua terra ad un altro richiamo affascinante del territorio: la bufala! Il riconoscimento per il 2016 sarà consegnato domani a Verona al Vinitaly a Giuseppe Pagano per la sua azienda San Salvatore 1988, succedendo ad un’altra importantissima azienda “Quintodecimo” di Mirabella Eclano, assegnato nel 2015 a Laura Di Marzo moglie del professore Luigi Moio.