Roma – Vinitaly, Luca Sani, a breve approviamo il Testo Unico sul Vino.

“Sono i numeri del settore vitivinicolo che ci indicano con forza che è un asset fondamentale per l’economia del nostro paese sia per l’export che per i consumi interni”, Luca Sani (nella foto con Riccardo Cotarella), presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati, a margine della conferenza stampa a Roma per il Vinitaly 2016, commenta alcuni aspetti relativi al settore e sulla politica agricola in generale. “Il vino è una vera e propria locomotiva del settore agroalimentare, insieme all’olio al settore lattiero caseario sono i nostri prodotti di riferimento sui mercati esteri che guardano con forte attenzione al made in Italy soprattutto dopo Expo. Per questo il Testo Unico sul vino che confido di portare approvato almeno in prima istanza proprio al Vinitaly dove terremo, spero, un ulteriore confronto con tutti i soggetti che siedono al tavolo della discussione per accogliere ulteriori indicazioni importanti per il settore stesso. Un testo unico di riordino ma soprattutto di semplificazione amministrativa e di innovazione per il comparto”. Sono passati 53 anni anni dalla prima legge sulle denominazioni di origine controllata approvata nel 63′ e di lì a poco l’intuizione strategica di dare vita al Vinitaly nel 67′, una lunga strada che ha portato alla realizzazione della più grande fiera internazionale dedicata al vino. Ma intanto anche l’agricoltura, come altri settori dell’economia italiana viaggia a due velocità marcando gli squilibri nord – sud! “Regioni che marciano a velocità differenti e spesso di direzioni diverse, si disperdono nella competizione globale che apre scenari importanti non solo per esportare prodotti verso altri paesi, ma anche di prodotti che arrivano con facilità sui nostri mercati”. “Da qualche tempo abbiamo sviluppato politiche nazionali – continua Sani-, con la legge di stabilità, ricordo l’importante decreto Campo Libero, quello legato all’emergenza olio, latte e calamità naturali. Naturalmente con effetti diversi con scompensi tra Regioni. Intanto il Piano di Sviluppo Rurale per le Regioni è una importante occasione per riequilibrare il sistema produttivo

agricolo recuperando il passo con le dinamiche nazionali, tra l’altro lo stesso presidente del Consiglio Renzi è impegnato a dare slancio all’intera economia agricola. E se dobbiamo raggiungere l’obiettivo dei 50 miliardi di export da qui al 2020, è necessario che tutta l’Italia faccia passi avanti e sono convinto che molti squilibri saranno corretti proprio nei prossimi anni grazie al lavoro che abbiamo svolto in preparazione proprio del Programma Comunitario. Sul piano politico cercheremo di agire collegialmente, pur sapendo che alcune Regioni a volta sono un poco gelose delle loro prerogative di autonomia, ma è fondamentale fare squadra per affrontare la difficile sfida della globalizzazione”. Forse questa la sfida più delicata: portare avanti azioni comuni tra le regioni e governo centrale ed affrontare con una strategia comune i mercati esteri invece di arrivarci divisi e sovrapponendo interventi ed attività. Rimaniamo ancora troppo piccoli per i mercati internazionali e facilmente preda delle contraffazioni dei prodotti e delle speculazioni sui prezzi. Sarà il Web, come ha indicato il Ministro Martina, lo strumento che ci consentirà di innovare strategicamente l’agricoltura in Italia e nel mondo? Finalmente si può cominciare a pensare, dialogare e commerciare globalmente!

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