L’export di vino tiene alta la fiducia dei produttori, almeno di grande parte dei produttori campania, in anni di incertezze vino ed agroalimentare rimangono comparti dove l’incidenza del valore commerciale delle produzioni dirette in diversi paesi del mondo, fa bene al bilancio delle imprese. I dati Istat confermano una tendenza positiva dell’export vino già nei primi mesi del 2018, mentre nel 2017 ha raggiunto il +15,7% rispetto al dato media Italia del +6,4%, nel primo trimestre dell’anno in corso abbiamo un +18,4 % rispetto al 4,5% del dato nazionale. Nonostante i dati positivi rimangono molti nodi duri da sciogliere in questo settore: debolezza delle strutture associative con numerosi consorzi che si disperdono nei tempi, mancanza di una politica di promozione mirata sui mercati esteri a sostegno delle imprese e dei territori e tanti altri aspetti che potrebbero ancor di più aiutare la crescita, in termini di valore, dell’agricoltura e dell’agroalimentare della Campania. Il vino, quindi, sorride ai produttori e ad un territorio che cresce in qualità, now how imprenditoriale e tecnologico ma soprattutto in capacità di affrontare i mercati esteri. Un esempio virtuoso viene dal Consorzio di Tutela del Sannio con una puntuale programmazione della promozione sui mercati esteri e nazionali, auspichiamo sia da esempio per altre realtà che hanno bisogno di strumenti efficienti ed efficaci.
Per la Campania buone anche da Bruxelles con Nicola Caputo, parlamentare europeo, eletto nei giorni scorsi coordinatore del gruppo S&D in Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento UE. “Ringrazio i colleghi per la fiducia accordatami – commenta Caputo-. Con loro lavorerò in sinergia, continuando nell’ottimo lavoro avviato dai miei predecessori Eric Andrieu e Paolo De Castro– spiega l’eurodeputato S&D. È un momento chiave per il settore agricolo europeo che deve affrontare sfide delicate quali quella ambientale, quella dei cambiamenti climatici, della volatilità dei prezzi, dell’innovazione, della semplificazione, del ricambio generazionale e della sicurezza alimentare. Partendo dalle tre proposte legislative di riforma della PAC approdate al Parlamento europeo proprio in questi giorni, concentrerò la mia attenzione ad ascoltare le esigenze del mondo agricolo europeo, puntando innanzitutto ad assicurare redditività agli agricoltori, investimenti nelle aree rurali e supporto ai giovani in agricoltura. Su queste sfide lavorerò con determinazione nel mio nuovo ruolo di coordinatore AGRI per assicurare al settore agricolo europeo un ruolo centrale nelle politiche UE”.